La nascita dell’Analisi Transazionale, può esser fatta risalire al 1949 circa, anno in cui Eric Berne (psichiatra canadese e fondatore di tale indirizzo) pubblicò alcuni studi sull’Intuizione. In questi scritti, giacevano già tematiche che verranno approfondite nel 1957 con la pubblicazione di Ego states in psychotherapy e nel 1958 in Transactional analysis: a new and effective method of group therapy.

L’analisi transazionale è una corrente di psicoterapia, organizzata come 1. Un sistema di psicoterapia, 2. Una teoria della personalità, 3. Una teoria dell’azione sociale (Novellino, 2014).

Attualmente tale approccio teorico a sua volta si suddivide in diversi orientamenti i quali a loro volta integrano i concetti propri dell’Analisi Transazionale con quelli provenienti da diverse scuole di pensiero. I principali orientamenti sono:

  1. Scuola classica: la quale si concentra principalmente su setting di gruppo, nel quale il paziente viene invitato a sviluppare nuove competenze di problem solving.
  2. Scuola ridecisionale: fondata dai Goulding ed attualmente annovera tra i maggiori esponenti Joines. Tale orientamento, integra elementi della terapia della Gestalt ed ha una particolare attenzione alla riappropriazione del potere da parte del paziente.
  3. Scuola della rigenitorizzazione: fondata dagli Shiff, si applica soprattutto in contesti residenziali con pazienti gravemente disturbati (ad esempio casi di schizofrenia), fa utilizzo ampio di tecniche di
  4. Scuola integrativo-ecclettica: autori come Woollams, Brown, Clarckson hanno integrato l’Analisi Transazionale con un uso di tecniche differenti, comprese quelle di stampo corporeo e bioenergetico.
  5. Scuola psicodinamica: Haykin, Woods, Moiso, Novellino. Tale approccio, va a recuperare le radici psicoanalitiche della formazione di Berne, andando a recuperare l’importanza dell’ interpretazione, come dell’analisi del transfert e controtransfert. All’interno di tale orientamento, si può inserire il modello ITAP (Psicoterapia Intensiva Analitico Transazionale), la quale fa riferimento ad una delle massime di Eric Berne, ovvero il “curare nel minor tempo possibile”. Tale orientamento, va ad inserirsi in tutte quelle correnti psicoterapeutiche “dure”, ove gli scambi col terapeuta sono particolarmente intensi ed il lavoro analitico è molto serrato.

Cosa significa quindi affrontare una terapia di stampo Analitico Transazionale?

Innanzitutto, significa affrontare una terapia di stampo “contrattuale”, ove terapeuta e paziente, concordano assieme obiettivi, frequenza e setting degli incontri. Significa affrontare un percorso che può essere individuale o di gruppo, a seconda delle necessità, con possibilità di sperimentare tecniche diverse che spaziano dal colloquio clinico al lavoro sui sogni, dalla drammatizzazione di esperienze traumatiche alla possibilità di aumento della propria autonomia. La psicoterapia di stampo Analitico Transazionale, si presta inoltre ad affrontare percorsi di consulenza breve, focalizzati su specifici obiettivi, quali ad esempio parlare in pubblico, ampliare le proprie competenze nella gestione dei contrasti sul lavoro e molte altre aree.

La terapia di gruppo, come funziona?

La terapia in gruppo, ha un setting particolare, soventemente gli incontri si svolgono con cadenza settimanale e con una durata che può variare dai 90 ai 120 min a seconda degli obiettivi. Il numero di partecipanti spesso è compreso tra i 6 ed i 10 e può essere presente un co-terapeuta. Il modo di lavorare in gruppo può varirare a seconda del momento vissuto dai singoli partecipanti e può alternare momenti di lavoro maggiormente individuale a momenti in cui il gruppo lavora sulle dinamiche interne che si manifestano durante la seduta. La possibilità di un percorso in gruppo, richiede comunque un minimo di lavoro individuale antecedente all’inserimento nel gruppo stesso; la possibilità di avere un confronto con molteplici persone ha la funzione di replicare e poter lavorare, su scala ridotta ed in ambiente protetto, con tutte quelle “problematiche” che si manifestano in contesti sociali.